Considerazioni sui modelli paralleli FMC e PCO
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Considerazioni sui modelli paralleli FMC e PCO

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Due modelli a confronto


FMC : Fatti - Memoria - Comportamento

PCO : Psiche - Cervello - Organo

Alcune riflessioni per stabilire un collegamento tra mente e corpo, tra positivo e negativo, tra benessere e malattia.

Brevi considerazioni … sottovoce

DUE MODELLI PARALLELI

Se distinguiamo mente conscia e mente inconscia, la seconda prevale quasi totalmente sulla prima, ed anche se tendiamo a percepire la nostra quotidianità come un susseguirsi di scelte razionali, siamo costantemente legati a comportamenti e quindi a scelte che sono invece dettate dal nostro inconscio.

La coscienza permette l'azione e la gestione delle proprie azioni e scopi; è la sede del pensiero razionale, del ragionamento e del calcolo, ed attua le condizioni necessarie per poter interagire con l'esterno secondo un ordine prestabilito. Al tempo stesso è anche quella parte della mente che ci pone di fronte ad un mondo costituito da situazioni ed oggetti concreti, distinti e apparentemente indipendenti, e che ci proietta in una realtà da noi condizionata e da cui siamo condizionati, basandosi su astrazioni superficiali e frammentate della realtà.

Appena sotto al livello cosciente vi è una zona che potremmo definire “ zona di transito” dove il confine tra mente conscia e subconscia diventa sempre più sottile, e il nostro modo razionale di percepire la realtà lascia gradualmente spazio a quella parte che potremmo definire istinto.

Qui nascono atteggiamenti che non sono più mediati da una scelta razionale ma dalle esperienze vissute e registrate nelle tracce mnemoniche inconsce; questo è il luogo della mente dove risiede la vera essenza dell'individuo, che si manifesta attraverso le emozioni che a loro volta si traducono in comportamenti che determineranno infine dei risultati; questo è il luogo dove affiorano i ricordi, dove si amplifica l'immaginazione e la capacità di apprendere attraverso le esperienze.

Tali esperienze, positive o negative, causate da noi stessi o indotte da altri, creano delle tracce nel subconscio, cioè dei “modelli” di reazione emotiva di protezione e mantenimento, che provocano comportamenti istintivi e sempre indirizzati a proteggere, premiare o dare conforto all'individuo stesso

In sintesi, ogni esperienza vissuta causa emozioni che in quanto memorizzate determinano delle reazioni quando ci si trova ad affrontare di nuovo quella determinata esperienza.

Da qui nasce il modello :

Fatti – Memoria – Comportamento ( FMC )

Lo stesso modello può essere adattato alla fisiologia umana per determinare la genesi di squilibri psichici o fisici.

In tal caso il modello che soddisfa lo stesso rapporto è :

Psiche – Cervello – Organo ( PCO )

dove la psiche elabora l'evento/esperienza, il cervello lo registra e lo trattiene attraverso il ricordo attivandosi in specifiche aree, che a loro volta determinano una reazione ( comportamento relativo ) sull'organo/tessuto ad esse collegato neurologicamente.

Ciò che è importante porsi come quesito e obiettivo, è la capacità, attraverso strumenti appropriati, di interferire, modificare o riparare questi due modelli interpretativi, così complessi e profondamente legati e paralleli tra loro.

Essendoci quindi, alla base di ogni disagio/disturbo più o meno evidente, molti elementi in campo che interagiscono tra loro, di natura psicologica ed emozionale, neurologica e fisiologica, l'approccio deve essere multidisciplinare, e la delicatezza ed il rispetto che si deve avere per ognuno di questi elementi è fondamentale per ottenere un reale cambiamento delle condizioni della persona.

Se si analizza il modello inconscio FMC ad esempio, si può agire sul comportamento per evitare che si traduca in ulteriori tracce mnemoniche alterate, ma anche sulle tracce stesse per modificarle ed evitare così comportamenti e risultati dannosi per l'individuo, oppure agire per evitare che la reazione emotiva a certi fatti sia controllata e non provochi squilibrio interiore.

Nel modello neurologico PCO si può e si deve agire sull'organo, ma contemporaneamente anche sulla psiche per modificare la condizione del cervello alterata che è causa diretta dell'alterazione all'organo collegato.

Pertanto l'utilizzo simultaneo di tecniche che modificano il subconscio ( tecniche di meditazione, positive thinking, psicoterapia, ipnoterapia etc ) e tecniche che provocano un cambiamento diretto ed oggettivo a livello fisiologico ( tecniche di respirazione e di rilassamento muscolare, stimolazioni energetiche, fito e flori-terapia, farmacologia etc. ), se dosate e abbinate secondo uno schema preciso e rispettoso dell'individuo e della fase in cui si viene a trovare, possono essere di grande aiuto per la soluzione di disturbi e disagi.

Luglio 2013

Tiziano Pellati

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